ENERGIA IDROELETTRICA: Potenziale danno per il Pianeta …
E’ di qualche settimana la notizia ANSA che mette in evidenza uno studio svolto sulle centrali idroelettriche e sui 3.700 impianti previsti o in costruzione a livello mondiale.
Presa così la notizia non preoccupa più di tanto perché siamo portati a pensare che l’energia elettrica prodotta dall’acqua o meglio dalla sua forza e spinta, non inquina e quindi ha un impatto total green sull’ecosistema, ma non è tutto così semplice.
Tanto per comprendere il punto messo in risalto dal ANSA il 27 Ottobre, le centrali idroelettriche funzionano e hanno la loro convenienza nella generazione di energia elettrica se la spinta prodotta dall’acqua è adeguata alla potenza delle turbine di generazione e se il suo flusso può essere regolato per una maggiore efficienza dell’impianto.
Se da un lato quindi esistono centrali idroelettriche poste sul corso dei fiumi che sfruttano direttamente la forza dell’acqua con piccole modifiche al percorso naturale, dall’altro ci sono tanti altri impianti che per poter funzionare efficientemente richiedono interventi massivi e di mero cambiamento del corso naturale delle acque e la creazione di gigantesche dighe a contenimento delle acque per il loro successivo utilizzo con la potenza e regolazione necessaria al funzionamento delle turbine che genereranno l’energia elettrica.
Alla crescente domanda di acqua per dissetare l’umanità, si contrappone la sempre maggiore richiesta di energia elettrica dovuta alla crescita della popolazione, sviluppo economico, cambiamento climatico, e necessità di colmare il gap di accesso all’energia elettrica: è qui che le centrali idroelettriche entrano in gioco.
Secondo lo studio condotto da “‘Aquatic sciences”, sono in programmazione o in costruzione almeno 3.700 grandi dighe ognuna con una capacità superiore a 1 MW (Megawatt) soprattutto in quelle zone del pianeta in via di sviluppo e a forte crescita industriale.
Con la costruzione di queste dighe si punta ad incrementare l’attuale capacità idroelettrica mondiale del 73% con complessivi 1.700 Gigawattora. Nonostante la grande portata di questo intervento, l’idroelettrico non sarà comunque in grado di compensare la totale domanda di energia elettrica e non determinerà effetti diretti di riduzione delle emissioni di CO2 o anidride carbonica nell’atmosfera.
Lo studio, però, mette in evidenza a caratteri cubitali, che l’effetto immediato e negativo di tali costruzioni gigantesche sarà sicuramente la riduzione del 21% del numero dei grandi fiumi liberi del nostro pianeta. Si sottolinea, inoltre, la necessità e l’importanza di “valutare e attenuare le conseguenze sociali, economiche ed ecologiche” derivanti dalla costruzione delle centrali idroelettriche e delle sue mega dighe a livello globale ed intervenire prontamente per scongiurare un eventuale disastro ecologico e conseguenti danni per le popolazioni.
Idroelettrico SI ma in modo responsabile, tenendo in giusto conto tutte le variabili e salvaguardando un bene o risorsa primaria per l’umanità, cioè l’acqua senza la quale l’umanità non può sopravvivere.
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Mi occupo, da sempre, di Aree Aziendali dove è richiesta una elevata capacità e competenza di gestione delle risorse e sviluppo delle performance.
Da oltre 25 anni nel mondo del lavoro, dapprima come dipendente e quadro, e poi come libero professionista, mi sono occupato sempre di uffici commerciali e la sua rete vendita, di strategia e marketing.
Passando dalla prima creazione dell’ufficio commerciale e rete di vendita, ho seguito come Project Manager la creazione e sviluppo di una New Co. in ambito logistica e spedizione; seguito le attività di Internazionalizzazione di azienda con creazione di una Filiale estera; dapprima Project Manager e poi Direttore Generale di una società di consulenza agli affari internazionali tra Italia e Polonia; venduto come Sales Account nel settore dei servizi Bancari, TLC e Energetici; Founder e Coordinatore di una Rete di Professionisti per le PMI e Area Manager Puglia con compiti di selezione, inserimento, formazione e sviluppo dell’area.