LA FILIERA ENERGETICA

Per Conoscere le VOCI che compongono la Spesa Energetica della TUA Azienda

FILIERA ELETTRICA ITALIANA

L’Energia Elettrica è una forma di energia artificiale o cosiddetta "Energia Secondaria", ottenuta da altre forme di energia presenti in natura, come ad esempio quella derivante dalla combustione degli Idrocarburi, Scissione Nucleare, Fotovoltaica, Eolica, ecc.

L’Energia Elettrica è necessaria per produrre lavoro: tutto il lavoro svolto nella unità di tempo (es. ora) è definito Potenza che si misura in Watt (W). In generale la potenza elettrica Watt (W) dipende da 2 grandezze fisiche proprie dell’Energia Elettrica:

– La tensione, misurata in Volt (V) [read more]

– La corrente, misurata in Ampère (A) [read more]

Utilizzando una similitudine del campo idraulico, possiamo dire che: considerando un tubo che trasporta acqua da un luogo ad un altro, si può affermare che la corrente elettrica corrisponde al flusso di acqua che transita nel tubo e la tensione rappresenta la pressione a cui è sottoposta l’acqua nel tubo. Quindi la Potenza (W) dipende da entrambe le grandezze: l’acqua e la sua pressione.

Come unità di misura della quantità di Energia Elettrica utilizzata o meglio Consumata, viene utilizzato il Wattora (Wh), che corrisponde appunto al consumo e.e. data dall’utilizzo di una potenza di 1 Watt per un intervallo di tempo di 1 ora.

Per semplicità vengono utilizzati i multipli del Wattora:

> per piccolissimi consumi si parla di Chilowattora (kWh)
> per piccoli consumi si parla di Megawattora (kWh)
> per medie aziende di milioni di Gigawattora (GWh)
> per grandi aziende di miliardi di Terawattora (TWh)

Vedi: Griglia dei multipli, denominazioni e simbologia …

Per capire come arrivi nelle case, aziende, industrie bisogna tener presente la composizione della Filiera dell’Energia Elettrica. Di seguito la sua struttura:
1. Generazione
2. Trasmissione
3. Distribuzione
4. Dispacciamento (*)

(*) Il passaggio dalla fase 1 alla fase 3 è regolato da un’attività specifica del sistema elettrico chiamato dispacciamento.

1. Generazione
La produzione di Energia Elettrica ha luogo in impianti che trasformano in elettricità altre forme di energia e la immettono nella rete di trasporto, cosiddetta di ALTA TENSIONE (AT), passando da vari punti di Trasformazione in MEDIA TENSIONE o BASSA TENSIONE, fino al cliente finale.

Gli impianti di produzione tradizionale, classificati in base alla forma di Energia Primaria impiegata per produrre elettricità, sono principalmente:

– impianti termoelettrici (funzionanti a carbone o a olio combustibile)
– impianti idroelettrici (caratterizzati da grosse turbine azionate dal movimento dell’acqua)
– impianti geotermici
– impianti nucleari (ormai dismessi in Italia)
– impianti ad energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomasse, etc.)

La forte attenzione negli ultimi anni agli aspetti Ambientali e/o GREEN per impattare sempre meno in ragione di CO² immesso nell’atmosfera, ha spinto i governi e le varie istituzioni d’Europa a regolamentare ed incentivare altre tipologie di impianti cosiddetti a Ciclo Combinato alimentate a gas metano e caratterizzate da elevati rendimenti energetici, con conseguenti vantaggi in termini economici e ambientali.

2. Trasmissione
La rete di trasmissione permette il trasporto dell’Energia Elettrica prodotta nelle centrali fino alla rete di distribuzione, quella che provvede a consegnarla agli utenti siano essi famiglie, aziende, industrie, ecc..
Si tratta di linee elettriche che collegano punti distanti fra loro centinaia di chilometri, costituite da conduttori lineari isolati. Per ridurre al minimo le perdite di energia lungo le linee di trasmissione, derivanti dalla resistenza dei cavi di conduzione al passaggio di elettricità, si innalza la tensione dell’energia elettrica trasportata: dai 30 kV massimi alla produzione, la tensione viene portata a valori compresi fra i 120 e i 380 kV.

3. Distribuzione
Le reti di distribuzione rappresentano l’estensione capillare su tutto il territorio, delle linee di trasmissione e sono queste che trasportano l’energia elettrica a tutti i clienti finali. Servono consumatori che vanno dai grossi impianti industriali (che normalmente sono collegati alla rete di alta tensione o MT) alle utenze domestiche (bassa tensione o BT).

4. Dispacciamento
Il dispacciamento è una attività IMPORTANTISSIMA che regola il sistema elettrico mediante la gestione della rete di trasmissione e quella di distribuzione, in modo da garantire l’adeguata fornitura a tutti i clienti finali e ridurre al minimo le dispersioni.

Si tratta di un’attività resa necessaria dalle particolari caratteristiche dell’Energia Elettrica e dalle sue modalità di consumo e distribuzione; infatti, l’energia elettrica…

> …è un bene immagazzinabile solo in minima parte
> …è un bene la cui domanda varia nel tempo (ad esempio in funzione della stagione e della fascia oraria)
> …è soggetta a vincoli fisici ben precisi.

Il Dispacciamento perciò è l’insieme di attività, basate sulle analisi storiche e sulle previsioni di consumo di Energia Elettrica, volto a coordinare la produzione e il trasporto dell’elettricità. La sua funzione è garantire che l’energia elettrica prodotta venga consegnata “istantaneamente” agli utilizzatori finali evitando interruzioni del servizio e dispersioni.

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LA RETE GAS METANO ITALIANA


Il cosiddetto “Gas Naturale” è una miscela di diversi gas combustibili, idrocarburi e non.

Sono Idrocarburi (cioè composti organici costituiti da carbonio e idrogeno) Etano, Propano, Butano e Metano. La massima parte del Gas Naturale è composto dal Gas Metano impropriamente chiamto solo METANO.

Sono Non Idrocarburi, fra gli altri, anidride carbonica, azoto, idrogeno solforato.

Il Gas Naturale viene misurato in base al volume, ossia alla porzione di spazio che occupa; il suo volume varia in funzione della sua temperatura e della sua pressione. Presente nel sottosuolo, quasi sempre in associazione a giacimenti petroliferi, il Gas Naturale è una comune fonte di energia per fini sia industriali sia civili.

Rispetto ad altre fonti di energia come il petrolio, il carbone o la legna, l’impatto ambientale del gas è decisamente inferiore. La sua combustione, infatti, non genera né ossidi di zolfo né prodotti ad alta complessità, ma solo composti di anidride carbonica e acqua.

Le unità di misura del gas utilizzate sono:

Volume

* Metro Cubo Standard (Sm3 o Smc): Unità di misura dei gas, impiegata in condizioni definite “standard”, ossia alla pressione atmosferica e alla temperatura di 15°C.

* Normal Metro Cubo (Nm3 o Nmc): Unità di misura usata per il gas in condizioni “normali”, ossia alla pressione atmosferica e alla temperatura di 0°C. Si usa anche per la misura del gas liquido (GPL).

Nota: La relazione tra normal metro cubo e metro cubo standard è espressa dalla formula: 1Nm3 = 1.056 Sm3.

Pressione

* Atmosfera: Si definisce atmosfera la pressione esercitata a livello del mare da una colonna di mercurio alta 760 mm.

* Bar: Unità di misura comunemente impiegata per la pressione del Gas Naturale; 1 bar corrisponde a circa 1,013 atmosfere.

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Per capire come arrivi nelle case, aziende, industrie bisogna tener presente la composizione della Filiera del Gas Naturale …

Il mercato del Gas Naturale in Italia si articola in quattro fasi fondamentali:

1. Approvvigionamento, con le due distinte attività di:

– Produzione
– Importazione

2. Trasporto

3. Stoccaggio e dispacciamento

4. Distribuzione, a sua volta divisa in:

– Grande distribuzione, o primaria, a grossi utilizzatori e aziende distributrici
– Distribuzione locale, o secondaria, a piccoli utenti finali – privati e imprese locali

1. Approvvigionamento:

Produzione: Nell’ambito della produzione di Gas Naturale rientrano alcune attività regolamentate direttamente dal Ministero delle Attività Produttive, quindi dallo Stato. Per poterle esercitare è perciò necessaria un’apposita concessione o uno speciale permesso rilasciato dal Ministero. Si tratta di:

1) Prospezione, rilievi geomorfologici finalizzati all’indagine della natura del suolo o del fondale marino …
2) Attività di ricerca, mirata ad individuare i giacimenti …
3) Coltivazione, ovvero estrazione degli idrocarburi dal giacimento …

Importazione: Ufficialmente svincolata da concessioni e permessi, anche l’attività di importazione risulta comunque regolata da una sorta di “monopolio di fatto”, determinato dai significativi oneri d’impresa che comporta. Infatti importare Gas Naturale richiede:

a) la gestione di trattative e rapporti con gli stati produttori, collocati a volte in aree politicamente a rischio o comunque instabili come ad esempio Russia e Algeria …
b) una notevole capacità finanziaria, in grado di sostenere contratti complessi, stipulati con stati esteri, di durata particolarmente lunga (20-25 anni) e con formula take or pay, cioè con l’obbligo per l’importatore di garantire al fornitore ricavi pari fino al 90% del valore complessivo del contratto, indipendentemente dai volumi prelevati …
c) la realizzazione di metanodotti per il trasporto del gas dal paese produttore a quello di consumo …

Gradualmente cresciuto nel corso degli anni, in Italia il peso delle importazioni rispetto alla produzione nazionale supera oggi il 70%.

I principali paesi fornitori dell’Italia sono, nell’ordine Russia, Olanda e Algeria.

2. Trasporto

L’attività di trasporto consiste nella conduzione del Gas Naturale, dal luogo di produzione, estero o nazionale, o dai campi di stoccaggio sino alle rete di distribuzione locale, cui sono allacciati gli utenti finale. Esso avviene attraverso …

La Rete Primaria: Il trasferimento avviene principalmente tramite gasdotti ad alta pressione, che costituiscono la cosiddetta “rete primaria” e che sono caratterizzati da condotte di notevole dimensioni. La particolare evoluzione del settore in Italia e gli onerosi investimenti richiesti dalla realizzazione di una rete di gasdotti hanno determinato anche per il trasporto un “monopolio di fatto”: circa il 97% della rete primaria italiana è di proprietà SNAM.
La rete primaria italiana ha una lunghezza di quasi 30mila chilometri ed è diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale, ad esclusione della Sardegna, dove sono invece presenti reti urbane alimentate a GPL, cioè Propano.

Il Trasporto via Nave: Nel mercato italiano, significativa è anche la quota di gas trasportato via nave. In questo caso, il gas viene liquefatto e mantenuto liquido a bassa temperatura (si parla allora di Gas Naturale Liquefatto – GNL – oLiquid Natural Gas – LNG). L’unico impianto dove è però possibile ricondurre allo stato gassoso il GNL è il terminale di Panigaglia, in provincia di La Spezia, realizzato alla fine degli anni Settanta e ammodernato negli anni Novanta. Qui il gas liquido viene scaricato a una temperatura di circa –160°C e immesso in due serbatoi di capacità complessiva di circa 1 miliardo di metri cubi. Viene quindi vaporizzato, compresso e immesso nel gasdotto.

3. Stoccaggio e dispacciamento

Strettamente correlate alla fase di trasporto sono le due attività di stoccaggio e dispacciamento.

• Stoccaggio: In Italia, l’ampio ricorso al gas per usi domestici, finalizzati soprattutto al riscaldamento delle abitazioni, determina notevoli variazioni stagionali nei consumi. Si rende allora necessario “conservare” il gas importato o prodotto, depositandolo in apposite riserve. Questa fase di deposito è lo stoccaggio e avviene all’interno di serbatoi naturali, in Italia tipicamente rappresentati da vecchi giacimenti esauriti. A livello nazionale, la capacità di stoccaggio è rappresentata da 9 giacimenti, 8 dei quali in un’area tra la Lombardia e l’Emilia Romagna. La capacità complessiva è pari a 28 miliardi di metri cubi di Gas Naturale.

• Dispacciamento: L’equilibrio fra domanda e offerta di gas richiede un controllo costante della rete di trasporto ed è garantito dal dispacciamento, simile all’elettrico. Sul piano operativo, il monitoraggio della rete viene attuato tramite dispositivi di telecontrollo che agiscono sulla pressione del Gas Naturale in entrata dai giacimenti naturali o da quelli di stoccaggio, regolando anche i flussi in determinati tratti della rete. La pressione del gas viene regolata tramite apposite centrali di compressione e decompressione, collocate in punti nodali della rete di trasmissione e distribuzione.

4. Distribuzione

La distribuzione è la fase conclusiva della filiera del gas e si distingue in primaria e secondaria. .

Distribuzione primaria: Consiste nella vendita a grossi utenti industriali e termoelettrici e ad aziende di distribuzione civile. Tecnicamente consiste nell’allacciamento diretto di questi utenti alla rete primaria, che trasporta il gas ad alta pressione.

Distribuzione secondaria: Consiste nella vendita diretta alle famiglie o piccole attività, per la quale è necessaria una fornitura in bassa pressione: l’allacciamento della rete di distribuzione alla rete in alta pressione avviene tramite appositi impianti di decompressione.

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