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Consumi elettrici P.A., serve Spending Review URGENTE …

Necessario Spending Review energia.


E sì, proprio così: aziende, organizzazione private e famiglie risparmiano, mentre la Pubblica Amministrazione, Scuole, Ospedali e Illuminazione Pubblica confermano la loro fama di non controllo della SPESA e di SPRECO: consumi energia elettrica +4,5% in sei anni a fronte del -6,8% del totale economia.

Verrebbe in mente il proverbio che “Il Buon Padre di Famiglia deve dare l’Esempio…”  cioè lo Stato, ma in questo caso la scena si capovolge: la maggiore responsabilità la dimostrano i cittadini e l’intera popolazione Italiana che vogliono pagare le Bollette dell’energia elettrica e gas che in questi ultimi anni sono diventate più pesanti (Vedi componente A3 per le fonti rinnovabili) e non sembra per nulla migliorare visto che al diminuire dei consumi corrisponde una spesa intesa come Incentivi alle Rinnovabili più o meno stabile e magari in leggera crescita per via degli incentivi ancora attivi per l’Eolico e la Cogenerazione.

Ma facciamo un passo indietro per capire meglio la situazione:

L’Italia ha una pressione fiscale del 44% circa del PIL con un peso delle entrate di 1,7 punti rispetto alla media Europea. Questa elevata tassazione frena la crescita, infatti: dal 2005 al 2014 la pressione fiscale sulle famiglie e imprese è salita di 3,5 punti mentre in generale l’economia Italiana ha registrato un calo complessivo nello stesso periodo del PIL del 4,4% in controtendenza rispetto all’Eurozona che è cresciuta nel complesso del 5,6%.

Il debito pubblico Italiano è il colpevole: il 134,9% nel 2014 la costringe a continuare sulla strada fiscale restrittiva, mentre il deficit di bilancio dovrebbe affermarsi al 2,6%, al di sotto del 3% imposto dall’Europa ma comunque molto pesante per la situazione Italiana che non da segnali di crescita e sviluppo della sua economia, intesa come incremento dei consumi interni.

La non disponibilità dell’Europa a permettere flessibilità ai vincoli di Bilancio imposti dalle politiche restrittive e di Austerity, costringono tutti i paesi e soprattutto il nostro a ridurre necessariamente la spesa pubblica che nel nostro caso esaminato sono: i consumi in chilowattora, consumi in smc di gas, spesa energia elettrica.

Con la prossima Legge di stabilità, la manovra di bilancio dovrà concentrarsi sui tagli di spesa necessari e impossibili da rimandare ancora, la cosi detta Spending Review; su questo fronte ci sono margini di manovra se consideriamo che tra il 2010 e 2015 in Italia si calcola una riduzione della spesa primaria di 1,3 punti di PIL, inferiore di 1 punto della riduzione media UEM fissata a -2,3 punti e molto distante dalle riduzioni che oscillano attorno ai cinque punti di USA (-4,5) e Regno Unito (-5,6).

Carlo Cottarelli - Comissario Spending Review

Carlo Cottarelli – Comissario Spending Review

Se ne stanno occupando in Parlamento ed appare come potenziale intervento, la razionalizzazione in ambito degli acquisti di energia elettrica della Pubblica Amministrazione per una maggiore Efficienza Energetica dello stato. Tra il 2008 e il 2013 si osserva che mentre i consumi di energia elettrica dell’intera economia sono scesi del – 6,8% mentre i consumi elettrici che rientrano nel perimetro della Pubblica Amministrazione hanno registrato una crescita del 4,5%.

La crescita dei consumi di energia elettrica si registra in misura maggiore al Nord Italia (+7,0%), seguito dal Mezzogiorno (+2,5%) e dal Centro (+2,1%).

Infine è da osservare come il maggior consumo di energia elettrica e quindi il maggior consumo energetico nella Pubblica Amministrazione, non è stato determinato da un maggiore numero di persone al lavoro: infatti nell’arco dei sei anni esaminati l’occupazione delle Amministrazioni Pubbliche è passato da 3.618.300 unità di lavoro standard (a tempo pieno) a 3.334.700 con una diminuzione di 283.600 unità, pari al -7,8%.

 

Fonte: quotidianoenergia.it 


 

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