Bolletta Energetica o Cartella Esattoriale …?

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Bolletta Energetica o Cartella Esattoriale …?

Bolletta energetica o cartella esattoriale?


Bolletta Energetica o Cartella Esattoriale …?

E’ la domanda che si fanno tanti consumatori, ogni mese, alla ricezione della fattura o bolletta energetica delle loro attività, azienda e finanche della propria abitazione.

Che questo venga così fortemente messo in risalto lo dimostra il fatto che la bolletta energetica è divenuta sempre più simile a una cartella esattoriale: il costo energia scende, ma il beneficio viene frenato da voci «extra», cosidetti oneri passanti, che pesano sempre di più sul conto complessivo che sembra non avere fine.

Si tratta di oneri di sistema e di dispacciamento, ma anche imposte (vedi componenti A3 e componenti AS che finanziano le energie rinnovabili la prima e le aziende energivore la seconda), che bruciano fino al 12% del risparmio ottenuto dal calo dell’energia in termini di chilowattora e che è l’unica voce lecita e possibile dove tutti gli operatori energetici possono intervenire per migliorare le quotazioni dei propri clienti.

Che la situazione sia configurabile a ciò, lo dimostra la fotografia scattata dalla Camera di commercio di Milano con il contributo di Ref Ricerche sull’andamento dei prezzi medi dell’energia elettrica praticati sul mercato libero alle micro, piccole e medie imprese italiane:

«Le piccole e medie imprese italiane – sottolinea Samir Traini, economista di Ref Ricerche – continuano, dunque, a essere vittime di un paradosso che ne penalizza la competitività»

Il 3° trimestre 2014, sulla scia del 2013, vede ancora i prezzi all’ingrosso dell’energia al ribasso con percentuali a 1 e 2 cifre: ad esempio, per una azienda artigiana in bassa tensione BT ad una flessione del costo del chilowattora del – 9%, se si fanno i conti sull’intera bolletta la riduzione calcolata è di appena – 1%.

La differenza diventa ancora più ampia se consideriamo un’azienda manifatturiera in media tensione MT dove alla riduzione del costo del chilowattore di energia elettrica del – 16%, l’azienda ha risparmiato sull’intera bolletta o fattura un misero – 5%; lo stesso si evidenzia su un punto vendita al dettaglio di medie dimensioni allacciato in media tensione MT dove a fronte di una riduzione del costo energia del – 17% sulla materia prima, sull’intera fattura tale risparmio equivale a solo il – 5%.

EMME.A - Perchè

Come mai tutto questo …? A frenare la discesa è stato l’incremento di altre voci della fornitura dovuti ad una politica energetica Italiana assente negli anni passati e trovatesi a correre per rispettare gli impegni presi con l’Europa per raggiungere gli Obiettivi UE 2020 e 2030 da qualche mese.

Infatti, gli oneri di dispacciamento sono aumentati del 10% in tutti e tre i casi considerati in precedenza e oggetto dell’analisi condotta, mentre gli oneri di sistema, destinati al finanziamento delle fonti rinnovabili e di altri sovvenzionamenti, hanno registrato un balzo del 3-4% circa.

Sempre l’economista della Ref Ricerche spiega:

«Il fenomeno è in atto da alcuni anni e ha prodotto un ridimensionamento delle voci in bolletta, dove l’energia appare sempre più minoritaria rispetto a tutto il resto; di conseguenza i fornitori sono costretti, loro malgrado, a trasformarsi in veri e propri esattori per conto non solo del fisco ma anche degli altri attori del mercato energetico (es.: TERNA, distributori locali, ecc.)»

Confrontando i dati emerge immediatamente come per le varie tipologie di attività esaminate in precedenza, la componente energia, intesa come sola materia prima, pesa in media un 35% dell’intera bolletta energetica, mentre gli oneri di sistema si attestano a circa il 33% per un allaccio in bassa tensione BT  e al 27-28% per un allaccio in media tensione MT. La restante parte della bolletta energetica, variabile dal 32% al 37%, viene poi occupata dagli oneri di dispacciamento.

Dopo questa analisi puntuale risulta evidente come i vari Trader e Operatori energetici sono ogni giorno sollecitati più dal punto di vista finanziario che produttivo, trovandosi di fronte ad una forte riduzione dei ricavi tipici della loro attività e a un aumento delle somme gestite come sostituto d’imposta per conto dello stato e degli altri attori del mercato libero dell’energia elettrica e gas naturale.

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