In un sistema in corrente alternata, l’energia reattiva è l’energia scambiata fra i diversi campi elettromagnetici necessari per far funzionare motori elettrici o trasformatori, o quella fornita e assorbita dai condensatori. L’energia reattiva, a differenza dell’energia attiva, non può essere trasformata in altra forma di lavoro. Questo scambio permanente di energia genera numerosi inconvenienti nella rete sotto forma di perdite supplementari, sovraccarico delle linee e variazioni di tensione, ragion per cui il gestore addebita all’utente i costi derivanti da simili disturbi, attraverso voci di costo definite come basso fattore di potenza o Cosf.
Se il Cosf è maggiore di 0,9, ossia l’energia reattiva è inferiore al 50% dell’energia attiva, non è previsto nessun costo aggiuntivo per il cliente. Al contrario, se il Cosf è inferiore a 0,9, la bolletta prevede costi aggiuntivi. L’energia reattiva si misura in kVARh, dove VAR rappresenta Volt (Tensione) per Ampere reattivi (corrente elettrica reattiva).
Nel caso in cui il distributore locale non fornisca i dati di prelievo dell’energia reattiva, e comunque non siano riscontrabili penali per basso fattore di potenza nel periodo di riferimento, convenzionalmente il valore del cosφ viene assunto come maggiore di 0,900.
In tutti gli altri casi il cosφ è calcolato secondo la seguente formula:
EA | EA = energia attiva | |
√‾(EA²+ER²) | ER = energia reattiv |